Manifesto GRP

Il Gruppo per la Ricerca in Psicosomatica (GRP): proposta per l’istituzione di un nuovo gruppo di lavoro nella prospettiva di coordinare ricerche multicentriche

Intervento-manifesto presentato al 1° Congresso GRP di Siena (14 maggio 2004)

L’IMPORTANZA CLINICA DELLA MEDICINA PSICOSOMATICA

Giovanni A. Fava, Stefania Fabbri e Laura Sirri
Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna

La medicina psicosomatica, nel corso della sua storia, è stata oggetto di notevoli variazioni di popolarità all’interno della medicina. Negli anni cinquanta, soprattutto in nord-America, si è assistito a momenti di grande entusiasmo. Negli anni novanta, tuttavia, si è verificata una certa crisi. Questo anche perché molte delle discipline che erano confluite nella medicina psicosomatica (psiconeuroendocrinologia, consultation-liaison psychiatry, psico-oncologia, etc.) reclamavano una piena autonomia. La crisi era soprattutto americana. l’American Psychosomatic Society, radice storica della ricerca psicosomatica moderna, aveva pensato addirittura di modificare il proprio nome. Per molti anni gli psichiatri americani che si occupavano di Consultation Liaison Psychiatry avevano tentato inutilmente di far approvare la loro sottospecialità. La crisi era però politica e non reale ed è stato sufficiente che fosse approvata la sottospecialità di medicina psicosomatica negli Stati Uniti per assistere ad un suo spettacolare rientro. Attualmente questa disciplina sta tornando in auge: fioriscono corsi, libri e convegni. In realtà, non era mai stata in crisi; questo soprattutto se si tiene conto che la ricerca in psicosomatica è sempre andata avanti. Negli ultimi anni la sua crescita è stata forse maggiore in Europa che non in nord-America, soprattutto se si considera il fatto che mentre la ricerca americana tende a concentrarsi su pochi, ormai sfruttati, argomenti (è sufficiente sfogliare Psychosomatic Medicine per rendersene conto), quella europea appare molto più diversificata.

La medicina psicosomatica può essere definita (1) come una disciplina che fornisce una visione olistica del paziente, in grado di comprendere:
a) il ruolo dei fattori psicosociali nel determinare la vulnerabilità individuale alla malattia
b) l’interazione tra fattori psicosociali e biologici nel decorso di ogni disturbo
c) l’applicazione delle terapie psicologiche alla prevenzione, trattamento e riabilitazione di ogni patologia.

l’importanza clinica della medicina psicosomatica è accentuata dalla crisi e dalla distanza che i pazienti percepiscono nella medicina convenzionale, sempre più lontana, influenzata dai grandi interessi economici, e modesta nei risultati che ottiene con le malattie più diffuse, quelle funzionali.

La medicina psicosomatica, dal punto di vista clinico gioca un ruolo fondamentale per:
a) una considerazione comprensiva delle variabili che hanno un impatto sulla vulnerabilità alla malattia (eventi stressanti, relazioni interpersonali, situazioni ambientali)
b) una valutazione dei correlati psicosociali delle malattie internistiche (disturbi psichiatrici e psicologici, comportamento di malattia e qualità della vita)
c) l’applicazione di terapie psicologiche specialistiche al paziente con malattie internistiche (psicoterapie, tecniche comportamentali, psicofarmacologia).

Se il paziente tende ad allontanarsi da un certo tipo di medicina, anche il clinico sta sviluppando una sempre maggiore insofferenza per gli articoli delle riviste che non sembrano più contenere elementi di immediata applicazione e per i convegni, sempre più controllati dall’industria farmaceutica, dove ogni nuovo prodotto o strategia terapeutica è proiettato nella luce più favorevole, che però male si adatta a quella cangiante della realtà clinica. Questo fenomeno è particolarmente pronunciato in psichiatria, dove appare ormai prevalente unâenfasi sugli aspetti farmaceutici a scapito di quelli psicobiologici.

In questo contesto la medicina psicosomatica ha molto da offrire: una visione bilanciata delle componenti biologiche, psicologiche e sociali con un approccio fortemente aderente alla realtà clinica (2). Ed è per questo motivo che nel maggio del 2004 si è riunito a Siena un gruppo di ricercatori che non vogliono perdere questa occasione di grande rilancio della psicosomatica. Ha allora preso vita il Gruppo per la Ricerca Psicosomatica (GRP). Un gruppo, non una società (quindi niente presidenti, vicepresidenti, tesorieri), aperto a quanti lavorano in ambito clinico (dalla medicina interna alla psichiatria, dalla medicina di base alla psicologia clinica).Un gruppo insofferente del vecchio copione teatrale dei convegni tradizionali, che vuole confrontarsi e crescere in un processo che ha come punto di riferimento una riunione annuale (la prima si terrà a Bari nella primavera 2005), e che intende concretizzarsi in ricerche il più possibile multicentriche.
Un gruppo che intende rilanciare la gloriosa rivista “Medicina Psicosomatica” fondata da Ferruccio Antonelli e la centralità della clinica. Psicosomatica? Naturalmente. Perché, ne esiste un’altra?

Bibliografia
1. Fava GA, Sonino N: Psychosomatic medicine. Psychotherapy and Psychosomatics, 2000; 69: 184-197
2. Fava GA, Freyberger H (a cura di): Handbook of Psychosomatic Medicine. Madison, CT, International Universities Press, 1998